La Daga


Per Aspera ad Astra
attraverso le asperità alle stelle


Introduzione:

L' idea di questa daga è nata nell' elegante Forte dei Marmi quando il Committente osservò in un prestigioso negozio di antiquariato due frammenti di avorio del 1400. Immediatamente si rese conto che questi preziosi manufatti potevano essere utilizzati come impugnatura per un "coltello" di grosse dimensioni.
Invitò poi nel suo ufficio il Maestro coltellinaio Attilio "Atti" Morotti per sottoporgli la sua idea e studiarne la fattibilità. Seguì un lungo dialogo e le idee furono molteplici. Per qualche settimana si susseguirono gli incontri ai quali partecipò anche l' incisore Aldo Rizzini. Venne eseguito uno studio approfondito circa la necessità di aumentare le dimensioni della lama per equilibrare le proporzioni dell' insieme; inoltre doveva essere scelto il damasco e bisognava pensare alla forgiatura, infine bisognava affrontare le problematiche dell' assemblaggio delle due parti del pregiato manufatto di avorio.
A fine febbraio 2008 si concordò una comune decisione: ci si orientò nella realizzazione di una daga di circa 55 cm e pertanto si incaricò Aldo Rizzini di effettuare alcuni disegni preparatori. Ne venne scelto uno che poi in corso d' opera venne leggermento modificato. Il Committente dispose affinchè il Maestro Atti potesse scegliere alcuni collaboratori di fiducia.
La realizzazione della daga ebbe così inizio.


La realizzazione

il Maestro Atti nel suo laboratorio
 Per prima cosa si dovette pensare alla scelta del damasco da utilizzare e il Maestro Atti chiese la disponibilità di Luca Pizzi, forgiatore affermato che fa parte del gruppo "I Forgiatori Bergamaschi".
Venne dapprima forgiata la lama, integralmente composta da cinque barre di damasco di cui due di mosaico. Dopo le varie molature e scanalature la lama fu predisposta per l' accoglienza della doppia guardia che venne forgiata eseguendo un pezzo unico veramente speciale. Fu un lavoro impegnativo per il bravo Luca così come lo fu per il Maestro Atti che dovette asportare con attenzione parecchio materiale seguendo  il disegno del damasco.
Venne poi studiata l' impugnatura tenendo presente che il committente aveva espressamente posto la condizione di non effettuare alcuna lavorazione sull'avorio e possibilmente avrebbe voluto evitare anche l' incollaggio. Si ipotizzarono diverse soluzioni decidendo poi di effettuare una "fusione a cera persa" in oro affidandola all' orafo Piergiorgio Gatti che permise di montare le guancette in avorio ad incastro internamente alla fusione in oro.
Si passò poi al pomolo, anch' esso forgiato in damasco mosaico poi lavorato al tornio. Nella parte centrale venne incassata una vite, coperta da uno zaffiro blu, che ha lo scopo di mantenere assemblata la daga. Questa costruzione permette di poterla poi smontare in ogni suo componente.
Il colore blu del damasco è stato ottenuto tramite ossidazione.
Infine Aldo Rizzini ha inciso la frase richiesta dal Committente ed il logo del Maestro Atti.     



I disegni

I disegni effettuati dall' incisore Aldo Rizzini


Il pomolo

Il pomolo della daga è stato realizzato dal forgiatore bergamasco Luca Pizzi.
E' composto da un'anima centrale in damasco mosaico circondato da quattro barre in damasco ritorto e quattro barre in acciao K720 e nichel.
Nella parte centrale vi è incastonato in 10 grammi d'oro uno zaffiro blu dal taglio cabochon di circa sette carati sotto il quale vi è la vite che tiene assemblata tutta la struttura.
     

L'impugnatura  

L' impugnatura è composta da due frammenti di avorio del 1400 finemente lavorati che sono stati montati ad incastro all'interno della fusione a cera persa in oro eseguita dall'orafo Piergiorgio Gatti
     
il certificato di autenticità dei due frammenti di avorio
usati per l' impugnatura

La guardia


La doppia guardia è stata forgiata in un unico pezzo dal forgiatore bergamasco Luca Pizzi. E' composta da damasco ritorto alternato a barre di acciaio K720 e nichel.

la guardia dopo la forgiatura
la guardia prima dell'ossidazione



La lama

Il tagliente della daga è un pezzo unico di 1.000 strati di damasco omogeneo che gira intorno alla lama. Da entrambi i lati vi sono due strisce di damasco mosaico con all' interno una striscia di damasco ritorto esplosion. Il damasco è composto da ferro, acciaio K720 e nichel.


La personalizzazione

Nella parte alta dell' impugnatura il noto incisore Aldo Rizzini ha impresso, su disposizione del committente, la seguente frase scritta in latino:
"per aspera ad astra"
il significato letterale è: "attraverso le asperità alle stelle",  e in senso traslato:  "dalle difficoltà nascono i successi" (Lucius Annaeus Seneca, Hercules furens atto II verso 437).

Questa frase viene usata per sottolineare che non è affatto semplice arrivare al successo e la strada che porta ad esso è irta di ostacoli. La sua origine deriva probabilmente dalla mitologia greca in cui i suoi eroi - Ercole in primis - per essere riconosciuti tali dovevano aver compiuto una serie di imprese difficili e faticose.

Ogni ambizioso traguardo richiede sacrifici e più un' impresa si presenta difficoltosa tanto maggiore è la soddisfazione di averla portata felicemente a termine.

Il committente non poteva scegliere frase migliore da incidere sulla daga in quanto essa sintetizza tutta la storia dell' oggetto, dalla ideazione alla realizzazione, percorso irto di difficoltà che grazie allo stupendo lavoro del Maestro Atti e del suo eccezionale team si è concluso con una splendida realizzazione, unica, sofisticata e preziosa. ere frase migliore da incidere sulla daga in quanto essa sintetizza tutta la storia dell' oggetto, dalla ideazione alla realizzazione, percorso irto di difficoltà che grazie allo stupendo lavoro del Maestro Atti e del suo eccezionale team si è concluso con una splendida realizzazione, unica, sofisticata e preziosa. 


la scritta incisa sulla corona in oro dell'impugnatura
il logo "Atti" sulla ghiera antistante la guardia



il Maestro Attilio Morotti

Si ringraziano:
Luca Pizzi - opere di forgiatura
Aldo Rizzini - disegni ed incisioni
Piergiorgio Gatti - opere da orafo
Emilio Albericci - per la sua sempre preziosa collaborazione
Cristina Morotti - realizzazione e pubblicazione del volume di presentazione dell' opera

Un particolare ringraziamento al Committente della daga che ne ha permesso la realizzazione.

Nel numero 32 in edicola il 2 febbraio 2009 la prestigiosa rivista COLTELLI ha dedicato la pagina di copertina e l' editoriale a firma del Direttore Giorgio Brancaglion alla daga di Atti con ampio articolo da pagina 6 a pagina 11.